Iscrizione all’AIRE: quando è obbligatorio presentare la dichiarazione dei redditi in Italia?
- 25 Settembre 2023
- Posted by: 50&PiùCAF
- Categoria: Quesito fiscale
DOMANDA
Buongiorno,
mio figlio dal 1 ottobre inizierà a lavorare in Francia per una società francese. Ha residenza in Italia ma è iscritto ad AIRE da giugno 2023 in quanto già studente in Francia. Deve dichiarare il reddito in Italia, avendo già le trattenute fatte dal datore di lavoro? Come comportarsi in questi casi? Grazie
RISPOSTA
Gentile lettrice,
se suo figlio si è iscritto all’AIRE entro il 30 giugno 2023 (quindi iscritto all’AIRE per almeno 183 giorni nell’anno d’imposta 2023) risulterà cancellato dall’anagrafe della popolazione Italiana. Tuttavia, sarà tenuto a dichiarare in Italia tutti i redditi qui prodotti (da lavoro, fondiari, ecc.) tramite la presentazione del modello Redditi PF per i soggetti “residenti all’estero”.
Per i residenti all’estero la legge italiana fissa i criteri per la determinazione di un domicilio fiscale in Italia. In base a tali norme i contribuenti esteri hanno il domicilio fiscale nel comune nel quale il reddito italiano è stato prodotto, oppure in caso il reddito sia stato prodotto in più comuni, nel comune in cui è stato prodotto il reddito più elevato. Pertanto suo figlio in qualità di “dichiarante residente all’estero”, nella sezione “Residenza anagrafica” del frontespizio della dichiarazione dei redditi, indicherà il luogo di domicilio in Italia che coincide con il comune di produzione del reddito da lavoro, relativo all’anno d’imposta 2023.
Cosa c’è da sapere sull’iscrizione all’AIRE
I cittadini italiani che trasferiscono la loro residenza da un comune italiano all’estero devono iscriversi all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero). L’iscrizione è un diritto-dovere del cittadino e comporta la cancellazione dall’Anagrafe della popolazione residente del Comune italiano di provenienza.
Ai fini fiscali i concetti di domicilio (luogo dove la persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi) e residenza (luogo in cui la persona ha la propria dimora abituale) devono intendersi non solo letteralmente secondo quanto disposto dall’art. 43 del Codice civile, ma più ampiamente, ricomprendendo all’interno della categoria affari e interessi non solo quelli di natura strettamente patrimoniale ma anche quelli morali, sociali e familiari e considerando quale dimora abituale quella che può essere dimostrata dalle abitudini di vita (cfr. Circ. Ministero delle Finanze n. 304 del 2.12.1997).
I residenti all’estero assolvono le imposte solo sui redditi “prodotti” in Italia salvo le previsioni delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni. È fondamentale pertanto, in caso di trasferimento nel corso dell’anno, verificare la data di iscrizione ed accertare se per più della metà dell’anno (più di 183 giorni) il contribuente sia stato iscritto all’AIRE.
L’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero non comporta automaticamente per il fisco italiano la perdita della residenza fiscale italiana in capo al contribuente ed è ammesso ogni mezzo di prova da parte del fisco. Per coloro che si trasferiscono nei c.d. Paesi a fiscalità privilegiata il fisco italiano presume siano residenti in Italia ed è ammessa però la prova contraria del contribuente.
Nei casi di iscrizione all’AIRE, l’attività investigativa dell’Amministrazione finanziaria (C.M. n. 304/1997) è rivolta a reperire concreti elementi di prova relativi all’esistenza in Italia, da parte del contribuente di:
- legami familiari ed affettivi;
- interessi economici;
- interesse a mantenere o far entrare in Italia proventi conseguiti da prestazioni svolte all’estero;
- intenzione di abitare in Italia anche in futuro.
Gli esperti di 50&PiùCaf che rispondono alle vostre domande sono:
Ada Martino, Romeo Melucci, Giuseppe Russo.
Questa rubrica, curata dai nostri esperti fiscali, risponde al quesito più significativo e di interesse generale pervenuto nel corso della settimana.
Il QUESITO della settimana
Potrebbe interessarti anche
-
Cessione del credito in edilizia libera: quali documenti si devono presentare?
Quali documenti occorre produrre per poter beneficiare della cessione del credito in caso di edilizia libera? Vediamo tutte le novità in questo articolo.
7 Febbraio 2022 -
Se non ho più il sostituto d’imposta come posso ricevere il credito 730?
Poiché nel 2020 ha percepito dei redditi di lavoro dipendente potrà presentare un Modello 730/2021 cosiddetto “dipendenti senza sostituto” rivolgendosi a un CAF oppure a un Professionista abilitato. In alternativa potrà anche utilizzare il Modello 730 Precompilato dell’Agenzia delle entrate avendo cura di evidenziare che si tratta di un 730 “senza sostituto”.
8 Giugno 2021